di G.G. #Politica
La ministra Lamorgese, quella ministra che Salvini vuole dimissionaria per le solite questioni dei migranti che tira fuori ad orologeria, ha presentato una relazione nella quale spicca per un caso sfortunato il ruolo della moglie dell’ex sindaco di Foggia in quota Lega Landella, già dimissionario e già agli arresti, che si sarebbe occupata di distribuire ad alcuni ex amministratori la somma di 4mila euro ciascuno frutto di una tangente versata da un imprenditore edile.
Non solo: c’è anche il caso, scrive Repubblica, di telecamere della videosorveglianza ostacolate dal pregiudicato Fabio Delli Carri, ex compagno dell’ex consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Liliana Iadarola insieme al caso di un’altra ex consigliera comunale, le meloniana Erminia Roberto che avrebbe consegnato ad un esponente della criminalità locale, Leonardo Francavilla (appartenente all’omonimo clan mafioso) un contributo economico di natura sociale erogato dal Comune di Foggia. Perché prima gli Italiani
Il Consiglio dei Ministri ha così deciso lo scioglimento del comune di Foggia per mafia per i casi posti al centro della relazione presentata al consiglio dei ministri dalla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. Mentre l’articolo di Repubblica approfondisce ulteriormente la questione infiltrazioni mafiose nel Comune di Foggia, indagini giudiziarie hanno di svelato la presenza dei clan mafiosi nell’occupazione abusiva di alloggi popolari con molti dei beneficiari di provvedimenti di assegnazione degli alloggi edilizia popolare aventi rapporti di parentela o di frequentazione con esponenti dei clan Moretti e Sinesi-Francavilla.
Attendiamo reazioni, al dì là delle boutade su migranti e green pass dai leader della destra rappresentata in consiglio comunale a Foggia di cui era maggioranza.
(6 agosto 2021)
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