di Redazione, #Foggia
Il vizietto di troppi esponenti di Fratelli d’Italia d fare affari poco chiari, rispunta – non certo per direttive partitiche, forse per troppa superficialità nell’indicare ed accettare candidati che non si conoscono bene – ed è un vero e proprio terremoto quello che schiaffeggia il Comune di Foggia.
Agli arresti, scrive Repubblica, sono finiti Bruno Longo, 66enne consigliere comunale di Fratelli d’Italia; Antonio Apicella, medico in pensione di 70 anni; Luigi Panniello, imprenditore 57enne molisano che opera nel settore informatico; Antonio Parente, addetto al servizio informatico del Comune di Foggia. L’ipotesi di reato è induzione indebita a dare o promettere utilità, relativamente ad una presunta tangente da 35mila euro, pagata in tre tranche tra il 2018 e il 2019. La gara oggetto dell’indagine è stata aggiudicata nel 2017, con durata annuale poi prorogata di altri 18 mesi e per un valore complessivo di 370mila euro.
Mentre potete avere maggiori informazioni qui, tocca ricordare – e non fa piacere – i numerosi episodi di arresti tra esponenti di Fratelli d’Italia al sud: in Calabria, insieme a leghisti, con purtroppo infiltrazioni ‘ndranghetiste di un certo peso. Una tegola in testa vera e propria ora che la leader Meloni ha deciso di inaugurare il nuovo corso dell’opposizione patriottica.
E quegli scriteriati del centrosinistra hanno il coraggio di chiedere le dimissioni del Sindaco di Foggia. Ora tocca alla Giustizia che, siamo certi, farà il suo corso e restituirà la verità dei fatti e delle responsabilità.
(10 febbraio 2021)
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