Nino Spirlì, il facente funzioni che ordina “Calabria rossa fino al 21 aprile” e il 6 aprile scrive “a Roma per chiedere di riaprire tutto”

di Giancarlo Grassi, #Calabria

Se non fosse una roba serissima ci sarebbe da morire dal ridere: il facente funzioni Nino Spirlì, leghista baciato dalla fortuna che mai come in questo caso si è rivelata cieca (ma la fortuna ha un altro difetto, si esaurisce) è riuscito in appena quattro giorni a fare una cosa e raccontare, su facebook, di andare a Roma per chiederne un’altra.

Lo scorso 4 aprile, (vedi post in basso) il presidente facente funzioni per le note e luttuose vicende, ha infatti firmato un’ordinanza che inserisce la Calabria in zona rossa, per effetto dei parametri legati alla nota pandemia.

Questa mattina, 6 aprile, vedi post in basso) il presidente facente funzioni per le note e luttuose vicende, ha postato su Facebook un personale racconto della realtà secondo la quale lui si stava recando a Roma per chiedere le riaperture.

Usa termini forti, il facente funzioni, parla di “incarcerati”, di adulti che non possono uscire, utilizza insomma il linguaggio forte che tanto piace al suo capo, stesso linguaggio da strada – violenta – utilizzata nella manifestazione degenerata in scontri questo pomeriggio a Roma. Così vorremmo cercare di capire quanti Spirlì ci sono, perché quanti Salvini parlano al giorno lo sappiamo già, e chi è Spirlì. E’ il facente funzioni a scadenza prossima che chiudeva la Calabria con un’ordinanza o è il facente funzioni a scadenza prossima che corre a Roma a chiedere le riaperture?

Non glielo chiediamo certo per soddisfare il suo elettorato, lui non è stato eletto Presidente della Calabria dal popolo. E’ stato messo lì dalla politica, per le note vicende, luttuose e tristi, che hanno colpito la giunta della Calabria.

(6 aprile 2021)

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