di Daniele Santi, #Calabria
Ci sono priorità: messi da parte gli scialli, inquietanti in tempi elettorali, quando ti confermano vicepresidente e ti presentano in tandem con il candidato presidente di Forza Italia, e tu accogli sorridendo la designazione che dal capo viene e al capo ritorna – una poltrona è sempre una poltrona; dette quattro parole sugli incendi in Calabria, raccontato velocemente cosa sta succedendo e quali misure vengono prese, non che ci voglia molto, poi si inaugurano mostre.
Non sfuggono dalle auguste labbra del Facente Funzioni ora ufficialmente candidato vice, a conferma del fiuto per il perdente del capo supremo (come Toscana ed Emilia-Romagna stanno lì a ricordare), espressioni che rimandino ai roghi dolosi che devastano la sua regione. Soprattutto dopo che si è firmata la richiesta di dichiarazione dello stato d’emergenza indirizzato al governo, in nome del famoso prevenire meglio che curare. E alla fine alla risoluzione dei problemi ci può sempre pensare qualcun altro.
Del resto l’unico allerta rosso che la destra alla Spirlì Facente Funzioni e prossimo candidato presidente conoscono, è l’inesistente pericolo comunista – quando il vero pericolo in Italia è quello neofascista o neosfascista che dir si voglia – e finché c’è un governo che sgancia nonostante si ignorino le più elementari dinamiche di prevenzione e si sussurri appena la parola dolo ci sarà sempre uno qualunque messo lì per qualcosa. Tristissima ed incompetente politica messa lì per fare qualcosa che non sa nemmeno da che parte cominciare.
(12 agosto 2021)
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