diย Paolo M. Minciotti
Ieri รจ finalmente approdata in Consiglio Comunale la mozione, promossa dal comitato “Esistono i Diritti” e firmata da diversi consiglieri comunali, che chiede che al Sindaco di farsi promotore delle trascrizioni dellษ figliษ delle Famiglie Arcobaleno, riprendendo l’appello “Sindaco trascrivi” lanciato in passato proprio da Famiglie Arcobaleno.
Informa un comunicato stampa di Arcigay Palermo, Famiglie Arcobaleno,ย Ali DโAquila (Circolo di Palermo di REFO e Cammini di Speranza) e Coordinamento Palermo Pride inviato in redazione.
“Come abbiamo scritto qualche mese fa” – scrive la nota – “abbiamo ritenuto politicamente inaccettabile che il contenuto della mozione non fosse mai stato discusso innanzitutto con le famiglie omogenitoriali (a partire da Famiglie Arcobaleno, la nota associazione che si รจ fatta carico di rappresentare la loro visibilitร e le loro lotte) nรฉ tanto meno con il movimento LGBTQIA+. Proprio per questo abbiamo chiesto al Consiglio Comunale di avviare unโinterlocuzione su un punto fondamentale: dei provvedimenti che riguardano i diritti delle famiglie arcobaleno e delle persone LGBTQIA+ si discute CON le famiglie arcobaleno e le persone LGBTQIA+, con le associazioni che vivono il movimento, lo costruiscono, lavorano per promuoverne i diritti, subendo quotidianamente attacchi e fango.
Il punto รจ stato oggetto di una proficua riunione con la capigruppo del Consiglio Comunale, conclusa con l’impegno a lavorare a un emendamento migliorativo del testo. Infatti, nonostante modalitร politicamente inaccettabili, perchรฉ del tutto scollegate dalle reali istanze e richieste delle Famiglie Arcobaleno e dalle associazioni del movimento LGBTQIA+, abbiamo comunque deciso di adottare un atteggiamento costruttivo. In questo senso, abbiamo formulato un testo che nulla toglie alla mozione presentata dal Comitato โEsistono i dirittiโ, e, al contrario, la arricchisce e riempie di contenuti politici:
- โ โ costituzione di un tavolo permanente tra il Consiglio Comunale e le associazioni LGBTQIA+;
- โ โ attivitร di formazione, da costruire insieme alle associazioni, rivolte alla rete e ai dipendenti dei servizi territoriali del Comune;
- โ โ servizi per il contrasto all’omolesbobitransafobia in sinergia col Centro Antidiscriminazioni Protego;
- โ โ identitร alias per il personale dipendente e per il pubblico nell’accesso ai servizi del Comune e delle municipalizzate;
- โ โ vigilanza sull’anagrafe, che nei rinnovi dei documenti d’identitร dellษ figliษ delle Famiglie Arcobaleno attualmente rifiuta di trascrivere entrambi i genitori (anche quando nel documento d’identitร scaduto o nel passaporto erano giร stati trascritti entrambi);
- โ โ rinnovo del protocollo d’intesa firmato nel 2021 dalle associazioni LGBTQIA+ col Comune di Palermo.
Purtroppo, la seduta in cui si doveva discutere della mozione e del nostro emendamento รจ stata interrotta per le intemperanze di Gaetano D’Amico (promotore del Comitato “Esistono i Dirittiโ), col concreto rischio la discussione non riprenda e si sia persa lโennesima occasione per lavorare sui diritti. Sceneggiata utile esclusivamente a compattare la peggiore destra varchiana e a facilitargli il lavoro, comโรจ accaduto ieri.
Come previsto, a seguito della sospensione della seduta abbiamo assistito allโennesima serie di dichiarazioni schiumanti di rabbia, a cui siamo ormai abituati, di membri del Consiglio Comunale, che spaziano dalla completa ignoranza su cosa sia l’identitร alias (si รจ paventato il rischio per i criminali di camuffarsi: dalla famiglia Figuccia continuiamo a ricevere perle che resteranno negli annali!), all’accusa al movimento LGBTQIA+ di essere comitato elettorale di una consigliera comunale, proveniente dal consigliere Inzerillo, tristemente tra i primi firmatari della mozione promossa dal Comitato.
Noi, dal nostro canto, continuiamo a ripetere la stessa domanda: il Consiglio Comunale di Palermo รจ interessato a votare un atto che sia minimamente efficace e utile? I consiglieri comunali che hanno firmato la mozione di “Esistono i Diritti” sono realmente interessati alla comunitร LGBTQIA+ o vogliono solo piantare una bandierina totalmente inefficace? Il Comitato, che, comโรจ noto, non fa parte degli spazi del movimento e delle associazioni LGBTQIA+, e i consiglieri comunali, che da sempre frequentano i nostri spazi e vengono al Pride, spendendo politicamente il loro โprogressismoโ e la vicinanza alla causa dei diritti delle famiglie arcobaleno e delle persone LGBTQIA+, vogliono fare qualcosa di concreto per la comunitร LGBTQIA+ palermitana? Vogliono continuare a coltivare un orticello utile solo alla destra?
E se questโultima si nasconde dietro il โPalermo affonda e voi pensate a queste coseโ, dimenticando (?) che la cittร รจ governata proprio da loro, noi ribadiamo che Palermo รจ di tuttษ, e tuttษ abbiamo diritto a una cittร equa, ben amministrata, attenta ai diritti.
Uno slogan del Palermo Pride di qualche anno fa diceva “i nostri corpi non sono luoghi di conquistaโ, e neppure campi di battaglia: lo ripetiamo ancora una volta a chiunque abbia l’intenzione di usarci per bieche mire elettorali e posizionamenti politici.
Chi รจ con la comunitร LGBTQIA+ palermitana voti l’emendamento che abbiamo scritto: saremo attentษ a chi vota cosa e non permetteremo piรน che il Pride venga usato da passerella per chi non ha alcun interesse per la nostra comunitร ”.
Cosรฌ chiude la nota stampa di famiglie Arcobaleno e Arcigay Palermo, Ali DโAquila (Circolo di Palermo di REFO e Cammini di Speranza) e Coordinamento Palermo Pride.
(6 agosto 2024)
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