di Giancarlo Grassi
E nel bel mezzo del gelido inverno rappresentato dall’ennesima celebrazione di gente che al governo c’è già stata troppo dimostrando abbondantemente di essere assai indegna di quel ruolo, che ha seminato divisione e odi sociali, promulgato decreti inutili e ideologici, ignorato tragedie in cambio di conferenze stampa nelle quali hanno celebrato loro stessi mettendosi al posto di chi è morto, appare il presidente Mattarella.
Solo, con la carica di empatia e pietà che ci regala ad ogni uscita, grazie ad un’umanità filtrata da ciò che ha vissuto, Mattarella si è recato a Cutro in rappresentanza dell’Italia caciarona e giudicante che siede grazie ai voti ciechi e sordi, ma purtroppo non muti, del 66,6% degli elettori, ed ha portato il suo silenzio, più potente di tutte le grida sguaiate e di tutte le parole sconsiderate che abbiamo ascoltato in questi giorni, inginocchiandosi – anche senza farlo fisicamente – davanti alle 67 bare degli esseri umani migranti morti nel mare di Calabria. C’era solo lui a Cutro. Il Governo non c’era. Impegnato con le conferenze stampa.
(3 marzo 2023)
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