di Alfredo Falletti
Il caravanserraglio elettorale ha ormai smontato le sue attrazioni da baraccone che si stanno trasferendo altrove, tra Lazio e Lombardia, per ricominciare a vendere elisir miracolosi, dispensare saggezze e rosee visioni del futuro.
Qualcuno, con quel che è riuscito a raccattare tra furberie e borseggi, cerca di balzare su qualche carro ben messo così da garantirsi un pasto caldo ed un giaciglio di sopravvivenza in attesa di trovar di meglio e passare al nuovo padrone. Al di là di immagini fantasiose che provino a permeare di dignità la peggiore campagna elettorale della storia repubblicana, è nei fatti ben poca cosa quel che rimane di tanti sproloqui fin troppo spesso vuoti e di promesse da imbonitori o arruffapopoli. Nessuna reale ed intrinseca identità si evince nell’appiattimento dei partiti intrisi di banali conformismi e di mediocri luoghi comuni che hanno cozzato l’uno contro l’altro pur essendo allineati su punti comuni quali il distacco totale dalla realtà di un popolo ed i programmi di massimizzazione dei profitti attraverso manovre abominevoli approvate in fretta e furia dal precedente governo.
Fatica anche a morire quel dualismo ormai obsoleto ed inesistente tra destra e sinistra parimenti artefici della devastazione di questo paese ed ugualmente discriminatori e razzisti nei confronti del meridione e delle aree politicamente meno interessanti di ogni parte d’Italia, sin dalla nascita di questa Repubblica dei diritti negati e dei doveri con connotati vessatori.
Il voto non è più, ove lo sia mai stato, l’esercizio di un diritto, ma la pratica di un atto sostanzialmente egoista in quanto, ormai, ognuno vota come se volesse affermare se stesso tra interessi propri e desiderio di rivalsa contro qualcuno o qualcosa. Aventi diritto che pur in presenza di alternative alla politica storica, agiscono senza alcuna considerazione del bene comune o addirittura pensando ad una vendetta “personale” contro la politica; votanti senza alcun discrimine annullano la scheda o non vanno a votare, animati da spirito rivoluzionario, senza rendersi conto che proprio questo agire lega ed imprigiona tutti al volere ed al destino deciso da pochi.
…e contro ogni evidenza, il Gattopardo segna ancora un punto a suo favore.
(5 ottobre 2022)
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