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di Paolo M. Minciotti

“Non ci attendiamo che l’iniziativa arrivi solo dall’Italia. Servono assetti adeguati. Serve non confondere il soccorso con la lotta all’immigrazione clandestina“, servirebbero nuovamente “soluzioni simili a Mare Nostrum“, così le parole di Marco Berdotto dell’organizzazione premio Nobel per la Pace 1999 nella conferenza stampa tenuta pochi minuti fa.

Il capo dell’organizzazione del soccorso della Geo Barents, Juan Matias Gil ha definito “illegittimo” il “fermo amministrativo” della nave parlando poi dell’aumento di “rotte migranti illegali dalla Turchia”: nel 2022 sono arrivate 32mila persone contro le 20mila del 2021 (dati UNHCR). Dalla Libia, nel 2022, sono arrivate 52mila persone”. La rotta “più pericolosa” è quella battuta dalle navi che “provengono dalla Libia” e per questo lì è concentrata maggiormente l’attenzione della autorità, ma secondo MSF la rotta dalla Turchia sta diventando sempre più battuta.

Stimolati da alcune domande gli operatori di MSF non ha confermato la notizia secondo la quale una ventina di persone sarebbero state gettate in mare dagli scafisti, così come riportato da alcuni testimoni citati da alcuni testate nazionali. MSF nemmeno ha confermato la presenza della Gdf nelle acque prima del naufragio, almeno stando alle testimonianze raccolte dall’organizzazione dalla viva voce dei sopravvissuti visitati in Ospedale. L’organizzazione ha soccorso un’ottantina di persone. In ospedale sono attualmente assistiti sei minori che hanno meno di 12 anni.

 

(27 febbraio 2023)

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