di Giovanna Di Rosa #Lopinione twitter@gaiaitaliacom #Maiconsalvini
Dopo gli scandali in Lombardia, che bisogna pur far dimenticare in qualche modo, il prodeĀ Salvini in caduta libera si lancia alla conquista del poco consenso rimasto e si scaglia contro i clandestini per verificare quanto sarĆ acclamato a Catania il 3 ottobre. Chiama all’adunata ilĀ popolo bue del leghismo, dimenticandosi cheĀ Catania ĆØ in Sicilia dove il fuggi-fuggi dalla Lega di Salvini ĆØ giĆ iniziato.
E’ iniziata la grande battaglia diĀ Salvini per la faccendaĀ Open Arms. Lui ĆØ sotto processo, ma i colpevoli sono il Parlamento e iĀ giudici. E naturalmenteĀ i clandestini…
Armi di distrazioni di massa, perchĆ© la sua amataĀ LombardiaĀ sta cadendo sotto le picconate degli scandali, e di quello ĆØ meglio non parlare, e perchĆ© ilĀ nordĀ “ne ha piene le palle di Salvini”, per parafrasare la sua ardita, locuzione. CosƬ tocca inventarsi l’ennesimaĀ boutade senza sostanza, condita della giusta dose di eversione da lavandaie, e riprendere in mano l’anticoĀ refrain dei clandestini e dei migranti, al quale non crede più nemmeno lui, anche perchĆ© quella corda suona inevitabilmente stonata dopo che ha scassato i timpani per anni con la stessa solfa.
Dunque per lui “il 3 ottobre sarĆ un giorno di festa, ĆØ un sabato mattina l’ho guardato sul calendario”, perchĆ© Salvini sa guardare il calendario e lui non potrĆ stare coi suoi figli, ed eventualmente postarli su qualche social senza pixel, perchĆ© “il Parlamento e qualche giudice” cioĆØ il potere legislativo e giudiziario di questo paese, “ha deciso che dovrò essere in tribunale a Catania rischiando 15 anni per avere bloccato gli sbarchi”. E via con l’orgoglio e la testa alta. Avercela, una testa.
In realtĆ Salvini ĆØ processato per avere infranto la Legge, e lui lo sa, e non per avere bloccato gli sbarchi come racconta. Salvini va a processo per “sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio“. Ma a Chieti non si ĆØ fatto mancare niente, il buon segretario della Lega che era lƬ col Sindaco della cittĆ a piangere perchĆ© va a “processo per quel che” aveva “promesso di fare, blindare i porti” e chiudere “i confini” e quando “torneremo al governo lo faremo ancora, perchĆ© ne ho le palle piene dei clandestini”. Il punto ĆØ che i porti non sono mai stati chiusi, se non in un paio di casi e contro il diritto del mare e l’articolo 117 della Costituzione; i clandestini hanno continuato ad arrivare e c’ĆØ una legge, chiamata Bossi-Fini, che rende praticamente impossibile gli ingressi legali in Italia ed una questione, come quella della quote, che i governi di questo paese ignorano da almeno dieci anni. In più Salvini non ha mai voluto sanare veramente la situazione dei clandestini dei quali “ha piene le palle”, dice… Non ha infatti mai partecipato, nemmeno da ministro dell’Interno, alle riunioni dell’UE dove si doveva riformare il trattato di Dublino sul quale sputa le sue sentenze un giorno sƬ e l’altro pure.
Poi può pure dire che “i clandestini vogliono portare la guerra in Italia”, ma l’unico che sta facendo la guerra in questo paese contro tutti ĆØ lui. E sono stanchi di starlo a sentire persino i suoi compagni di partito e i suoi elettori. Altro che seminare odio e divisione contro il parlamento e i giudici…
(6 agosto 2020)
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