di Pa.M.M.
Soltanto ieri sera (20 febbraio, ndr) l’ex parlamentare (fino a quando) Italo Bocchino, ora direttore del Secolo d’Italia, si era scagliato con il Rettore dell’Università pe Stranieri di Siena che stava articolando, da Lilli Gruber, un sensatissimo parere su ciò che è successo a Firenze con quelli di Azione Studentesca. Poi, siccome non è bastata l’accusa di Bocchino sui video falsi, secondo la nuova narrazione delirata da uno dei tanti di Fdi che si sente improvvisamente onnipotente, ecco La Russa presidente del Senato ospite di Rai 2.
Tanti i fatti privati raccontati da La Russa come se fossero interessanti al fine del valore che questa politica che guarda al futuro inserendo la retromarcia produce – e guai a lamentarsi, ché loro fanno tutto bene dopo che gli altri, quelli di prima, hanno sbagliato tutto – raccontati da La Russa nel programma Belve: dal busto di Mussolini regalato alla sorella, alla dispiacere di avere un figlio gay (mai che si pensi al dispiacere di nascere da certi padri), strafalcione ritenuto evidentemente ironico su Mulé definito Mules e tanto altro nello show della destra che Rai 2 propone nella serata del 21 febbraio da un presidente del Senato ridanciano che si presta alla televisione come se fosse una stella del varietà. Sarà giusto? Non lo sarà? La propaganda innanzitutto. E lascia che parlino.
Poi la battuta che non può mancare dopo avere pronunciato la parola gay: le donne di destra una volta erano più belle. Siamo al modernariato, più che alla modernità. E c’era chi le battute sessiste le faceva tristemente meglio. Così torna in mente Italo Bocchino che cercava di interrompere il Rettore Montanari, sempre da Lilli Gruber, sempre il 20 febbraio, accusandolo di voler solo cercare popolarità (raccontando falsità sulla destra giovanile che pesta gli oppositori di fronte alle scuole come se fossimo nell’immediato pre-ventennio)…
(21 febbraio 2023)
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