
di G.G. #Palermo twitter@gaiaitaliacom #Politica
Dal Fronte della Gioventù, spin off viril-giovanilista dell’MSI nei primi anni ’80, con passaggio nelle fila del M5S per un paio d’anni e quindi il quasi obbligato approdo alla Lega – è assessore regionale alla Cultura della giunta di Musumeci, alla candidatura – autocandidatura molto anticipata, va detto, alla poltrona di Sindaco per il 2022, le gioie politiche siciliane sono tutte finalmente targate Lega di Salvini.
Il Giornale di Sicilia, in realtà, argutamente, parla di parole dal sen sfuggite ed evita accuratamente l’ipotesi venefica “candidato anticipato-candidato trombato”, anche perché il nome di Alberto Savonà mica lo ha tirato fuori qualcuno dei suoi, si sarebbe chiamata polpetta avvelenata, ma gli è sfuggito in un impeto giovanilista: “La Lega pronta a governare Palermo”, dal titolo che Samonà ha dato al suo intervento forse per dare la stura al dibattito interno alla Lega di Salvini, luogo politico dove si presume di democrazie interne.
Beatificato dalla scelta di Musumeci che lo ha innalzato nell’olimpo della politica siciliana elevandolo al rango di assessore alla Cultura, ora Savonà mette alla prova i mal di pancia dei compagni di partito, dimenticandosi di attingere dai mal di pancia del suo segretario – basterebbe guardasse a come questi si mette di traverso a Zaia. Per ora da Salvini silenzio, impegnato com’è a fare il bravo per le feste di natale, ma siamo già al 27 dicembre, quindi la tregua durerà poco e toccherà stare a vedere cosa uscirà dalle sue delicate labbra.
Le righe di programma messe lì da Samonà dicono ciò che tutti i programmi della Lega dicono e che non mantengono mai, anche se lui scrive a parola mafia, cosa che avrà provocato un brivido freddo a molti leghisti che non la sentono da molto tempo, essendo stata sostituita da parole come “decoro” e “sicurezza” dentro le quali ci sta tutto, ma soprattutto niente.
Dunque la Lega siciliano è già alle prove generali per Palermo 2021 e noi qui a trastullarci con idiozie come i vaccini e i virus che ammazzano gente. Questa è la politica che ci vuole. Lungimirante. Che se ne fotta dell’oggi che tanto bene conosciamo per pensare a un domani del quale, mai come oggi, non abbiamo idea.
(27 dicembre 2020)
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