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Sassari. Programmazione dell’offerta dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) per il ciclo 2026-2029 – fissazione del limite massimo ai corsi del profilo “Operatore del benessere”

di Redazione Sassari

Relativamente alla delibera in oggetto, con riferimento all’obbiettivo di “promuovere percorsi formativi più rispondenti alle richieste dal mercato soprattutto nei settori della PMI che manifestano esigenze professionali e formative specifiche come, ad esempio, nei segmenti delle costruzioni, impiantistica, artigianato artistico, trasporti. Il fine ultimo è quello di migliorare l’occupabilità e la competitività delle giovani e dei giovani sardi, e
allo stesso tempo, limitare i corsi relativi a quelle professioni delle quali il mercato appare saturo. Pertanto, l’Assessora del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale propone che per il ciclo formativo 2026-2029, sia fissato un limite massimo al numero di corsi relativi al profilo professionale di operatore del benessere.

La deliberazione introduce un tetto massimo pari al 30% del numero dei corsi attivati nel ciclo 2025-2028 per il profilo professionale di Operatore del benessere (indirizzi acconciatura ed estetica), motivando tale scelta con l’esigenza di riequilibrare l’offerta formativa rispetto alla domanda del mercato del lavoro.

Pur condividendo l’obiettivo di migliorare l’occupabilità delle giovani e dei giovani e ridurre i rischi di saturazione in alcuni comparti, la misura presenta criticità rilevanti sotto il profilo dell’efficacia, della proporzionalità e della coerenza con i principi di programmazione partecipata.

Rileviamo, scrive la nota stampa di + Europa Sassari Città Metropolitana, “Criticità di merito e rigidità della misura laddove il tetto percentuale viene applicato in modo uniforme e generalizzato, senza considerare le differenze territoriali nella domanda di formazione e nelle opportunità occupazionali locali. Ciò rischia di penalizzare territori in cui il comparto benessere conserva potenzialità di sviluppo, anche attraverso autoimprenditorialità giovanile. Mancano dati analitici e la deliberazione richiama genericamente la “saturazione” del mercato, ma non fornisce dati oggettivi su tassi di occupazione, esiti occupazionali dei diplomati IeFP, fabbisogni delle imprese o scenari previsionali. In assenza di evidenze documentate, la misura appare priva di fondamento tecnico-statistico solido”.

La nota stampa sottolinea il “rischio di riduzione delle opportunità formative nonostante i percorsi di acconciatura ed estetica rappresentino un canale di contrasto alla dispersione scolastica e di inclusione per molti giovani” tuttavia “la contrazione dell’offerta potrebbe produrre un effetto opposto a quello dichiarato, incrementando l’abbandono scolastico”.

“La riduzione dell’offerta in un settore non è accompagnata da un piano organico di potenziamento in altri comparti ritenuti strategici (costruzioni, impiantistica, artigianato, trasporti). Il rischio è di generare un “vuoto formativo” piuttosto che una riallocazione equilibrata delle risorse. La delibera cita interlocuzioni e tavoli con le associazioni di categoria, ma non specifica quali pareri siano stati espressi e in che modo abbiano inciso sulla decisione finale” inoltre la “fissazione di un tetto imposto dall’alto riduce la possibilità di calibrare l’offerta in base alle esigenze dei territori e dei diversi contesti socio-economici”.

+ Europa rileva poi che “l’integrazione arriva a distanza di settimane dall’approvazione degli indirizzi generali (luglio e agosto 2025), generando incertezza per gli enti già impegnati nella programmazione dei corsi 2026-2029. La scelta di ridurre drasticamente l’offerta formativa nel settore del benessere, senza un’analisi quantitativa approfondita e senza un piano compensativo per altri comparti, rischia di compromettere gli obiettivi di inclusione e occupabilità che i percorsi IeFP si prefiggono”.

La nota stampa raccomanda quindi di “rivedere la misura, introducendo criteri di programmazione più flessibili e territorialmente differenziati; accompagnare ogni intervento restrittivo con un piano parallelo di potenziamento dei percorsi nei settori strategici; fornire dati oggettivi sugli esiti occupazionali e sui fabbisogni reali del mercato, a supporto delle decisioni”.

A tal proposito Il coordinatore di + Europa Sassari Città Metropolitana Manuel Pirino si chiede: “A che serve fare una delibera di giunta per annunciare il taglio di corsi quando esiste la possibilità di provvedere a una delibera di programmazione triennale per i corsi, magari per quelli richiesti dal mercato, e non a disposizione di un mercato trucco e parrucco per molti versi già saturo? Temiano si tratti di una delibera che porta confusione o, ancora peggio, di una strategia di comunicazione mirata a distrarre dai problemi reali del lavoro in Sardegna”.

 

 

(3 ottobre 2025)

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