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Quelli degli IBAN per Venezia che si dimenticano di Matera

di Giovanna Di Rosa #Lopinione twitter@gaiaitaliacom #perdire

 

La televisione del buon Cairo ha pensato bene di lanciare una raccolta fondi per Venezia, mentre già a Venezia sta pensando tutto il mondo, con il vanitoso presidente del Consiglio che sfreccia per i canali sul motoscafo d’ordinanza, in piedi (un freddo porco!) e capelli al vento, non sia mai detto che non lo notino… A Matera niente.

La7, sarà visibile in Basilicata? immaginiamo di sì, ha lanciato la sua raccolta fondi per Venezia con tanto di IBAN spiaccicato sullo schermo per chi voglia tirare fuori due schèi per la città lagunare, la Venezia che si svuota di residenti perché i proprietari affittano ai ricchissimi turisti e non danno casa ai veneziani che a Venezia vorrebbero risiedere, proprio come se di soldi Venezia avesse bisogno e non di una politica seria, locale, regionale e nazionale, che mettessero finalmente in campo una politica per Venezia.

Le radio parlano di Venezia, le tivù anche, i giornali nulla d’altro che Venezia, ma c’è Matera devastata dal maltempo della quale non parla nessuno, del Salento in ginocchio manco a parlarne e insomma la solita storia di disgrazie di serie A ed altre di serie C. Insomma, promesse elettorali da campagna elettorale perenne a parte, esiste una questione meridionale anche nelle disgrazie. E la polemica che il Meridione i soldi chissà dove li mette servono a poco: il MOSE doveva costare due miliardi, ne è costati sei, se ne sono mangiati tanti e non serve a proteggere nemmeno Piazza San Marco.

Ora c’è la commissaria e tanto can can. Ma le cause dell’acqua alta a Venezia stanno nel fatto, semplicissimo, che la natura ha i suoi ritmi e se in mezzo al mare c’abbiamo costruito Venezia a lui, al mare, non gliene frega niente. Venezia o non Venezia, il mare si gonfia e si sgonfia grazie a, a causa di,  forze che non conosciamo nemmeno, noi che ci facciamo grandi perché sappiamo che l’atmosfera di Venere è velenosa e non siamo in grado di governare il quotidiano e i suoi rischi.

Poi lancino pure gli IBAN per farsi belli e per salvare Venezia dimenticandosi di Matera e di altre realtà. Ognuno a casa sua fa quello che vuole, e La7 è casa del buon Cairo, ma non venitecela più a raccontare. Terminata l’emergenza si andrà avanti come prima. E’ nella natura degli Italiani. Tanta cagnara nell’emergenza e poi vivere si vive con inconsapevolezza e per l’inconsapevolezza.

Ed ora che il primo commento (leggere in basso) è arrivato, ed assai prima di quanto pensassimo, possiamo svelare la provocazione che abbiamo voluto lanciare con le righe scritte più in alto. Fermo restando che certamente ci sono danni ingenti, il Sindaco parla di 1 miliardo di euro di danni così a occhio, senza potersi nemmeno permettersi di fare una stima definitiva; fermo restando che ci sono persone che hanno avuto danni alle loro attività commerciali e alla loro vita quotidiana; ferme restando tutte le banalità che un esagerato buonismo ed una esagerata necessità personale di doversi calare nei dolori altrui – è una questione inspiegabile, perché poi risulta dare il risultato di tirare le orecchie a chi dice la sua opinione, provocatoriamente, proprio per stimolare certe pance – la questione Venezia è anche quella di una città che lucra vergognosamente sul turismo, nella quale un caffè arriva a costare cifre esorbitanti e che a fronte di scandalosi guadagni dei privati e delle attività commerciali, non riesce a mettere in campo una politica che permetta a una parte di quei vergognosi scontrini che recitano anche 750 € a caffè, di essere investiti per Venezia.

Poi si fa la morale ad un articolo provocatorio che proprio quella reazione voleva avere. A dimostrazione della stupefacente capacità di troppi Italiani di farsi prendere per il culo da chiunque. Basta trovare le parole giuste che solletichino il loro ego, la loro necessità di sentirsi buoni e che riescano a farli imbestialire.

 

(aggiornamento ore 13.17)

 

(15 novembre 2019)

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