Con un’intervista a Repubblica che pensiamo non piacerà eccessivamente alla Marina e a Piersilvio, l’ex coordinatore siciliano di Forza Italia ha annunciato che abbandonerà il partito dopo trent’anni a causa di questa “destra che comprime i diritti” con la quale è “impossibile dialogare”. Un passettino in più per arrivare a fare in modo che Tajani se ne vada al Governo?
Trent’anni con il Berlusconi dei tempi d’oro, quelli dove era in auge il conflitto quotidiano con magistratura e opposizioni, quelle successive allo sdoganamento della “destra che comprime i diritti” che fu proprio idea di Berlusconi – certo Fini era altro rispetto a Meloni, Salvini, Vannacci, Roccella e Lollobrigida (solo per citarne alcuni) – quel Berlusconi che, parole di Miccichè rese note a chiare tinte anche da Marina Berlusconi e recentemente da Piersilvio, “non si riconoscerebbe più in questo partito” che rimane comunque, anche economicamente, nella sfera diretta della Famiglia.
Tanto vale uscire dal governo, sembra suggerire Miccichè, ipotesi che sarebbe sussurrata da più voci anche alle orecchie di Tajani dicono alcune gole profonde, in modo sempre più convincente. Nel frattempo Miccichè ha scelto l’addio. Non è per niente un buon segno. Certo non rimane senza lavoro, ci sono un sacco di movimenti per le autonomie pronte ad accoglierlo a braccia aperte.
(12 agosto 2024)
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