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L’opera lirica dove mancano i teatri: Community Opera porta il teatro e la musica alle persone

di Redazione Spettacoli

Sul solco scavato da “Silent City”, l’opera lirica co-creata con i cittadini di Matera all’interno del programma della Capitale Europea della Cultura 2019, prosegue il progetto Community Opera, ideato dalla compagnia teatrale L’Albero con l’obiettivo di portare l’opera lirica in contesti territoriali e comunità altrimenti mai raggiunti da questa forma artistica che da secoli porta alto il nome dell’Italia in tutto il mondo.

Community Opera è un format basato sulla co-creazione con le comunità per la promozione del linguaggio dell’opera e si avvale di un collettivo di professionisti che sperimentano attorno all’opera su temi quali l’inclusione, l’accessibilità, l’innovazione sociale e la valutazione dell’impatto che le azioni di tali progetti hanno sulle comunità coinvolte. Il progetto è riconosciuto dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo nel settore Promozione Musica – Coesione e Inclusione Sociale.

Community Opera fa produzione di opere liriche di comunità, propone azioni di education per scuole di ogni ordine e grado, fa ricerca artistica e metodologica, in particolare sul processo della co-creazione, fa formazione a educatori, professionisti e artisti sugli strumenti che sperimenta.

Nell’ambito del lavoro di produzione di Community Opera, negli ultimi mesi la compagnia teatrale L’Albero e i partner del progetto hanno svolto laboratori di co-creazione sull’opera di comunità “Carmen e le altre ragazze straordinarie”, una storia di riscatto, ribellione e rinascita tutta al femminile ispirata alla Carmen di Bizet. Un progetto rientrato nella short list dell’Education Prize di Fedora Platform, il più importante premio internazionale per l’opera e il balletto.

Un laboratorio di co-creazione costumi, dal titolo “Carmen Hack” si è tenuto a fine novembre a Potenza con il coinvolgimento di 10 donne migranti, che hanno potuto lavorare sulle proprie storie personali per ideare i costumi dell’opera. A condurre l’azione, Marianna Dinuzzi, stilista e costumista diplomata in Fashion Design allo IED di Roma.

Il laboratorio di co-creazione musicale “Carmen Shake”, condotto dal compositore e divulgatore musicale Matteo Manzitti, ha permesso ai partecipanti di creare paesaggi sonori mescolando le storie create nelle precedenti fasi di co-creazione drammaturgica e la cui rielaborazione entrerà a far parte della produzione finale dello spettacolo.

Community Opera ha disegnato e realizzato, in collaborazione con L’Accademia degli Stracuriosi, percorsi di avvicinamento al linguaggio dell’opera lirica con ogni fascia di età: scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II grado. Sono stati circa 450 gli alunni delle scuole del Vulture e della provincia di Matera che hanno partecipato ai laboratori di “Opera Explore”, condotti da Alessandra Maltempo, co-direttrice artistica de L’Albero, in collaborazione con Gino Marangi. Coinvolti anche circa 50 insegnanti in una fase di formazione sull’utilizzo di un toolkit che prevede attività didattiche in cui l’opera si fa strumento di attivazione relazionale e comunicativa e di sviluppo di competenze diverse. Le attività educational hanno interessato anche 80 allievi dai 5 ai 50 anni della Scuola sull’Albero, la scuola di teatro della compagnia L’Albero.

Nell’ambito della ricerca artistica, Community Opera ha gettato le basi per la creazione di un nuovo linguaggio musicale e performativo inclusivo, grazie alla residenza “Inclusive Opera”, a cui hanno partecipato gli artisti del collettivo Consuelo Agnesi, artista sorda, Chiara Osella, cantante d’opera, Francesco Leineri, compositore, e Alessandra Maltempo, attrice e formatrice teatrale. La ricerca si è concentrata sul lavoro con una comunità di persone sorde e con insegnanti e studentesse del Liceo Musicale e Coreutico “Pitagora” di Montalbano Jonico (MT), per codificare un metodo di composizione in cui la diversità è parte del processo creativo.

Community Opera è anche ricerca accademica, grazie alla convenzione con l’Università degli Studi della Basilicata, che per il terzo anno consecutivo ha permesso al team de L’Albero di curare il laboratorio di Storia della Musica del corso di studi di Scienze della formazione primaria, all’interno dell’insegnamento del professor Dinko Fabris, da sempre attento al rapporto della musica con il sociale. Un’occasione per trasmettere a studenti e studentesse universitarie, che saranno futuri insegnanti, visioni e strumenti per incuriosire e appassionare i propri alunni all’opera come strumento unico di educazione culturale e artistica.

Il lavoro di ricerca di Community Opera è stato presentato a Bridging the Gap – Community Music and Community Opera, la prima conferenza internazionale dedicata al tema, organizzata da Libera Università di Bolzano e Università degli Studi della Basilicata, nel cui comitato scientifico è entrata a far parte Vania Cauzillo, co-direttrice artistica de L’Albero.

La fase di formazione di Community Opera si è concentrata sui temi dell’opera partecipata, sulla co-creazione con le comunità, sull’accessibilità e l’inclusione nelle arti performative. In particolare la masterclass “Opera Maker”, rivolta a professionisti del settore creativo e culturale e realizzata grazie al supporto di Basilicata Creativa, ha permesso di trasferire ai partecipanti il metodo implementato dalla compagnia L’Albero sulla co-creazione dell’opera, sui processi partecipati per le arti performative in genere e sull’accessibilità. Un focus importante, a cura di Materahub, è stato rivolto alla valutazione e misurazione degli impatti sociali, sulla base del caso studio di “Silent City”, con il supporto di Carlo Ferretti, cultural designer e ricercatore sugli impatti.

Le attività formative dedicate all’inclusione, condotte da Cristina Amenta, disability manager, hanno interessato trasversalmente ogni fase del progetto Community Opera, fornendo strumenti e metodi per creare dei processi di educazione al bisogno all’interno di una progettazione artistica accessibile.

Le attività dell’intero processo sono state organizzate con il supporto di Rita Scalcione, responsabile organizzativa. Le informazioni su Community Opera sono disponibili sul sito www.communityopera.it e sui canali social del progetto.

 

(27 dicembre 2021)

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