di Massimo Mastruzzo*, #Politica
Con il sua unicità di divario Nord-Sud (in realtà anche senza), l’Italia è il Paese occidentale con le più grandi disparità fra i suoi cittadini. La disomogeneità Territoriale italiana, nell’ampiezza della sua forbice, non trova eguali tra gli stati membri della UE. Questa mancanza di coesione territoriale (in realtà non solo tra Nord e Sud ma anche tra centro e periferia, tra metropoli e aree interne) ha fatto sì che in virtù dei criteri di ripartizione dei Recovery Fund:
- Direttamente proporzionale alla Popolazione;
- Inversamente proporzionale al livello del Reddito pro-capite;
- Direttamente proporzionale al tasso di disoccupazione medio degli ultimi 5 anni.
l’Italia ricevesse la somma maggiore (purtroppo il sud Italia ha tristemente primeggiato in tutta Europa per il più basso reddito pro-capite e la più alta disoccupazione). Obiettivo principale, quindi, del governo italiano è, sarebbe, quello di ripartire, con gli stessi criteri, i fondi tra i territori che hanno, loro malgrado, contribuito a far primeggiare l’Italia nel podio tra i peggiori in Europa.
Il problema è che l’Italia corre a due velocità e la colpa è sempre data a quella parte che corre scalza (vedi l’abissale differenza infrastrutturale – strade, autostrade, ferrovie, etc.) che ricorda tanto il: non sono io ad essere razzista sono loro che sono neri.
L’Italia, questa Italia, ha la maggior disomogeneità territoriale, ed in questa condizione non potrà mai competere alla pari con le grandi potenze europee e mondiali.
Nel libro ” L’economia reale del Mezzogiorno ” degli economisti Alberto Quadrio Curzio e Marco Fortis, viene del tutto smontata l’idea autolesionista che l’Italia possa fare ancora a meno del sud. I due economisti sostengono che se l’Italia scommettesse sullo sviluppo industriale del sud nel giro di pochi anni diventerebbe economicamente più forte della Francia e della Germania, arrivando addirittura ad essere il primo in Europa con il sud sviluppato ai livelli di alcune aree del nord. Sostanzialmente far crescere il sud sarebbe un un’affare per l’Italia intera.
Questo è il fondamento di M24A-ET, Movimento per l’Equità Territoriale.
*Direttivo nazionale M24A-ET | Movimento per l’Equità Territoriale
(18 aprile 2021)
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