di P.M.M.
Prima o poi ci cascano tutti nella sindrome del faccio quello che mi pare piaccia o no, così nemmeno stupisce più di tanto che De Luca, l’uomo dalle pause comiche più efficaci dell’universo mondo, abbia deciso per il “qui comando io” anche se non vi piace, facendo votare una legge regionale che da l’ok al terzo mandato.
La legge verrà impugnata, c’è già chi lo ha fatto, e pone seri dubbi di costituzionalità, ma il problema non è quello, e forse non c’è nemmeno un problema: c’è un De Luca che si mette di traverso a Schlein e la solita lotta che passa da Bettini a Franceschini a quell’altro. Insomma c’è il solito PD nonostante Schlein con la segretaria che ha già detto che il partito non sosterrà De Luca alle regionali campane.
Ma mancano dodici mesi, in politica è un’eternità, e ci sono da vincere le elezioni in Umbria ed Emilia-Romagna, e toccherebbe proprio vincerle. Poi ci sarà il capitolo De Luca che, da vecchio leone della politica, è perfettamente cosciente del ginepraio nel quale si è cacciato. Tant’è vero che ci si è messo da solo. Come tutti coloro che si sentono forti, fortissimi, quasi invincibili. Onnipotenti, quasi.
(5 novembre 2024)
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