Amaddius a Sanremo…

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di Ghita Gradita, #Sanremo2021

 

Parrebbe proprio l’Amaddius a Sanremo. Il ministro Franceschini ha infatti avuto l’ardire di ricordarsi, e ricordare, che il Teatro Ariston è un teatro e come tale è soggetto al DPCM che tiene cinema e teatri chiusi, ergo, se cinema e teatri sono chiusi in quanto tali, anche il Teatro Ariston non prevede la presenza del pubblico. Lo ha ricordato addirittura il ministro della Salute Speranza.

Grande incazzo del pelide conduttore che medita di dare le dimissioni, perché lui può. I cinquecentomila addetti che non lavorano da marzo invece le dimissioni non possono darle, potrebbero, ma non si sa da quale ruolo, e si chiedevano – credeteci, lo sappiamo – perché Sanremo sì e loro no. Certo c’era la faccenda del transatlantico da adibire a teatro e dei figuranti al posto del pubblico, ma questa è un’altra barzelletta che va inserita in un altro copione.

Per ora, franceschiniani divieti a parte, tocca puerilmente ricordare che se esistono misure che valgono per alcuni e per Amadeus no, o per tutti gli altri e per la Rai no, allora siamo in dittatura; se invece siamo in una democrazia, quanto perfettibile lo sa dio, si metta in catalessi Sanremo e lo si faccia nell’immediatamente successivo periodo alla fine della pandemia, come festeggiamento nazionale e ritorno a quella normalità che gli Italiani hanno maledetto per decenni prima di scoprire quanto sia più scomodo starsene chiusi in casa.

Per ora di ragionamento attorno alla questione non c’è traccia. Siamo all’Amaddius… Con tanti auguri.

 

(28 gennaio 2021)

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