di Daniele Santi #Catania twitter@gaiaitaliacom #Maiconsalvini
Non tira una gran aria a Catania e la presenza del Salvini nazionale, quello che il paese lo divide quotidianamente a gocce d’odio, quello che odiava il Sud poi lo amava per convenienza elettorale e malissimo gli andò, unita a quella delle orde leghiste fuori dal tribunale della bella città siciliana, non fa bene agli animi. Anzi.
Cinquecento poliziotti, duecento televisioni italiane e straniere – certo, solo per contare – fanno da corollario all’esibizione muscolare del Tribuno leghista sotto processo e, in particolare, all’udienza preliminare che vede l’ex ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini comparire davanti al gup Nunzio Sarpietro. L’accusa è sequestro di persona aggravato dei 131 migranti presi a bordo della nave Gregoretti il 25 luglio del 2019 e trattenuti per sei giorni prima di poter sbarcare al porto di Augusta.
Salvini è in silenzio diplomatico da qualche giorno, un po’ dopo la batosta elettorale e la messa sotto tutela dalla Lega di Zaia (che non è la stessa Lega di Salvini), un po’ perché toccherà armarsi di difesa, un po’ perché inchieste da tutte le parti – oltre al processo – suggeriscono una certa prudenza. L’inizio del processo è alle porte. Si scateneranno i social e la Bestia darà il meglio di sé e seguiranno dichiarazioni dell’uomo che chiama i Salvinisti a manifestare nonostante il decreto Salvini e voi, ingrati, starete alla finestra come se niente fosse, dimenticando gli immani sforzi fatti dall’uomo che ha dato la vita per difendere i confini dell’Italia e che pagavate per quello. Quando non era impegnato al Papeete tra un mojito e una consolle.
A contestare la presenza leghista a Catania anche il movimento “Non una di Meno”, e le ragioni della presenza delle donne contro Salvini non ha francamente bisogno di ulteriori spiegazioni.
(2 ottobre 2020)
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