Con un Pec datata 19 agosto 2024, i figli del penalista ucciso dalla mafia, chiedono a a Carlo Caputo, sindaco di Belpasso, a Danilo Distefano e a Valentina Grazia Reitano, assessore ai Lavori Pubblici e assessore all’Urbanistica dello stesso Comune rispettivamente; quindi a Salvatore Fiore, direttore Generale della Ferrovia Circumetnea, al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Direzione generale per il trasporto pubblico locale) di intestare al noto penalista la fermata di Piano Tavola (frazione di Belpasso), che si trova lungo il percorso Catania-Paternò-Adrano.
L’avvocato Serafino Famà, cresciuto proprio a Piano Tavola, fu ucciso dalla mafia a Catania il 9 novembre 1995 e proprio a questo proposito, Fabrizio e Flavia Famà, inoltrano la più che legittima richiesta alle autorità locali.
“Chi vi scrive – scrive la Pec – sono i figli dell’avvocato Serafino Famà, nato a Misterbianco il 3 aprile 1938 e cresciuto a Piano Tavola (Belpasso) nell’attuale via Emanuela Setti Carraro, già via Nazionale, nella casa rossa ad angolo con via Gian Giacomo Ciaccio Montalto, di fronte alla fermata del pullman della Circumetnea. Qualche anno fa il Comune di Belpasso ha intitolato la piazza antistante la stazione sita in Piano Tavola proprio a nostro papà, e noi familiari abbiamo accolto con gioia questa decisione. A breve i lavori per la metropolitana, approvati e già in corso d’opera, cambieranno in maniera sostanziale la connotazione urbana di quel luogo”.
“Noi figli – continuano Fabrizio e Flavia Famà – chiediamo, pertanto, che venga mantenuta l’intitolazione della piazza a Serafino Famà e chiediamo inoltre che la fermata della metropolitana porti il suo nome, non soltanto perché nostro padre è stato ucciso per mano mafiosa a Catania il 9 novembre 1995, per aver svolto con onestà e coraggio il suo ruolo di avvocato, ma perché è cresciuto proprio in quei luoghi, tra Piano Tavola e Misterbianco, e con il suo esempio ha dato lustro a quei territori. Riteniamo, quindi, doveroso che l’Amministrazione locale dia continuità alla memoria soprattutto nei luoghi in cui ha vissuto e operato. La nostra richiesta è volta a rendere indelebile il ricordo di un cittadino, la cui storia è patrimonio dell’intera collettività”.
L’importanza dell’iniziativa risiede nell’obbiettivo di non cancellare la Memoria in un momento storico-politico in cui di mafia si parla pochissimo (e male); nel quale le stragi mafiose sembrano essere un ricordo lontano che si spera non torni più (ma non certo perché il fenomeno mafia sia scomparso); in cui si riscrivono i decenni passati dimenticando ciò che è avvenuto sul serio. Un impegno quotidiano ad uso del presente per un futuro di giustizia e pace sociale affidato alle prossime generazioni.
Il quotidiano L’informazione.eu rilancia proponendo alle autorità competenti l’istituzione, all’interno della stessa stazione, di un museo dedicato a Serafino Famà ennesima vittima eccellente, e innocente, del crimine organizzato.
(27 agosto 2024)
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