di Giovanna Di Rosa #Catania twitter@gaiaitaliacom #Maiconlalega
Eccoci così, e di nuovo, all’orrenda narrazione di un mondo che non esiste e tutti giù per terra ad onorare e difendere l’imputato indifendibile per ciò che dice e fa, non per il reato specifico che gli viene ascritto. Lo si difende in tutti i modi possibili persino accusando il governo di “illegittimità”, solita vecchia e stantìa solfa, e riesumando la mafia, proprio la Mafia.
“La vecchia mafia difendeva il nostro territorio”, ha avuto il coraggio di dire in pubblico, al comizio pro-Salvini, l’ex deputata di Lampedusa, leghista fino al midollo, Angela Maraventano la cui maglietta “processate anche me” rischia ora di diventare molto più dello stupido slogan che voleva rappresentare.
Maraventano infatti fa un orrendo paragone tra Cosa Nostra e l’attuale governo indicando la malavita organizzata come quella che “difendeva” i confini italiani al contrario del Governo Conte definito “governo abusivo” incapace di impedire “l’invasione del Paese”, essendo “complice di chi traffica carne umana”. Aberrante.
Maraventano affonda poi le unghie riferendosi alla “nostra mafia che ormai non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima. Dove sono? Non esiste più. Perché noi la stiamo completamente eliminando… Perché nessuno ha più il coraggio di difendere il proprio territorio”. Il video della delirante affermazione su Repubblica. Maraventano parla dunque di “mafia buona” come se la mafia buona ci fosse stata e non fosse un’invenzione di coloro che il fenomeno mafioso vogliono perpetuare raccontandolo come qualcosa di profondamente diverso da ciò che in realtà è.
Per salvare Salvini la leghista inneggia alla malavita organizzata. Si stanno rendendo conto di quanto troppo in là si stiano spingendo?
(4 ottobre 2020)
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