di Redazione, #Politica
Non poteva crederci, il facente funzioni scaraventato sulla poltrona presidenziale dal capo di partito, alla notizia che le elezioni in Calabria (così come in altre città d’Italia che sarebbero dovuto andare ad elezioni entro breve) si andrà a votare in autunno. La spogliazione dalle vesti di facente funzioni è così rimandata e ci si può quindi continuare a fregiare dell’augusto titolo.
Spirlì non è facente funzioni che faccia sfracelli e scateni entusiasmi, anzi. Di lui finora hanno colpito gli scialli. tant’è vero che li ha smessi. perché se non si è acuti in politica non si fa strada. La preparazione è un’altra cosa. In questo caso la pandemia che stiamo affrontando offre ancora la sua protezione alla mediocrità, nel senso che tutto ciò che è assembramento deve essere giocoforza evitato, per garantire la salute pubblica. E’ vero però che si ha la sensazione, ed è più di una sensazione, addirittura certa letteratura socio-economica va in quella direzione, che dopo il covid-19 – perché ci sarà un dopo – dovrà esserci un dopo anche nella scelta di coloro che andranno ad occupare i posti chiave del governo di questo paese e che passerà il tempo dei tribuni con pulsioni liberticide che li scelgono mediocri per dominarli meglio.
Dunque abbiamo per ora due certezze: la prima è che le elezioni sono rimandate all’autunno, covid-19 permettendo, non solo in Calabria, ma anche a Milano, Bologna, Roma, Torino e in tutte le altre città d’Italia dove si dovevano celebrare le amministrative nel prossimo giugno, essendo tutte le giunte elette nel 2016 in scadenza; la seconda certezza è che di Spirlì non rimarrà traccia, se non con le firme poste sulle carte ufficiali della Regione Calabria in qualità di facente funzioni.
(4 marzo 2021)
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