di Redazione Politica
Il recente concorso bandito dall’Agenzia Forestas, annunciato con grande enfasi dall’Assessore regionale, è stato presentato come una novità assoluta, poiché – secondo quanto dichiarato – da anni non venivano pubblicati bandi nel settore.
Eppure, dopo un anno e mezzo di legislatura, riteniamo che si sarebbero potuti e dovuti bandire diversi concorsi per settore, garantendo così un reale ricambio nella pubblica amministrazione e un’opportunità concreta per i tanti giovani sardi disoccupati e costretti ad emigrare.
Il nodo del limite d’età
Ciò che rende particolarmente grave questo concorso è l’introduzione di un limite massimo di età per la partecipazione: una previsione apertamente discriminatoria e, a nostro avviso, illegittima alla luce della normativa nazionale ed europea.
L’amministrazione si è trincerata dietro presunte “prescrizioni di legge” e il generico riferimento a un ricorso al TAR, come se fossero argomenti indiscutibili, ignorando la sostanza del problema: l’esclusione arbitraria e immotivata di una parte della cittadinanza.
Un principio europeo già affermato
Esiste un precedente europeo chiaro: il caso delle Asturie.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con sentenza del 13 novembre 2014 (Causa C-416/13), ha stabilito che l’imposizione di un limite massimo di età nei concorsi pubblici costituisce una forma di discriminazione diretta, vietata dalla Direttiva 2000/78/CE, salvo che sia giustificata da ragioni oggettive, proporzionate e necessarie.
Nel caso delle Asturie, un bando che fissava a 30 anni l’età massima per l’accesso al ruolo di agente di polizia locale fu annullato proprio perché l’amministrazione avrebbe potuto verificare i requisiti psico-fisici richiesti tramite prove selettive, senza ricorrere a un’esclusione basata sull’età anagrafica.
Lo stesso principio si applica al concorso Forestas, che già prevede prove fisiche e attitudinali. Di conseguenza, il limite d’età risulta sproporzionato e ingiustificato, con alta probabilità di essere dichiarato illegittimo anche dai tribunali italiani ed europei.
Una scelta che penalizza la Sardegna
Il concorso è criticabile su tre fronti principali:
- L’aspetto discriminante relativo all’età, che viola i principi di uguaglianza;
- L’incentivazione all’emigrazione, perché dice chiaramente ai sardi sopra i 30 anni che nell’isola non c’è per loro futuro né visione;
- Il rischio di aggravare lo spopolamento dei piccoli centri, già segnati da fragilità socio-economiche e culturali.
La Sardegna non può permettersi concorsi che violano i diritti dei cittadini e alimentano sfiducia nelle istituzioni. Il rinnovamento e la modernizzazione del Corpo Forestale devono passare attraverso una programmazione seria, non tramite scorciatoie discriminatorie.
Come +Europa Sassari Città Metropolitana, in sintonia con il Presidente Matteo Hallisey e il Segretario Nazionale On. Riccardo Magi, chiediamo un intervento urgente dei parlamentari nazionali ed europei affinché venga fatta piena luce su questo bando e se ne valuti l’annullamento, nel rispetto dei principi di legalità, uguaglianza e non discriminazione.
La Sardegna ha diritto a concorsi equi e trasparenti, che offrano opportunità reali ai tanti giovani disoccupati o emigrati, senza esclusioni arbitrarie.