Pubblicità
18.9 C
Comune di Bari
17 C
Cagliari
PubblicitàAttiva DAZN

NOTIZIE

Napoli
nubi sparse
15.6 ° C
16.9 °
14.2 °
81 %
3.6kmh
75 %
Gio
15 °
Ven
17 °
Sab
17 °
Dom
13 °
Lun
13 °

ULTIME NOTIZIE

Pubblicità

POPOLARISSIMI

HomeIl CommentoQuando l'impunità va oltre l'indignazione serve che i cittadini prendano posizione

Quando l’impunità va oltre l’indignazione serve che i cittadini prendano posizione

di Massimo Mastruzzo*

Nella vicenda della “Terra dei Fuochi” l’intercettazione telefonica tra camorristi, citata anche nell’intervista al comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato di Napoli, fu raccapricciante. «Mi sa che stiamo inquinando tutto con questa monnezza, perfino le falde acquifere», diceva uno. «E a noi che ce ne fotte – rispondeva l’altro – tanto noi ci compriamo l’acqua minerale». Un delirio di onnipotenza, ma anche il segno di una miopia e stupidità disarmante. Un linguaggio della sopraffazione e della violenza, che si dovette arrendere dinanzi alla consapevolezza, alla denuncia, al senso di responsabilità di migliaia di cittadini che si batterono a ‘mani nude’ contro i criminali e contro la colpevole assenza dello Stato italiano che recentemente la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato per inazione di fronte all’interramento di rifiuti tossici per mano delle mafie nel territorio campano. Una sentenza che richiama alla responsabilità un’intera classe politica.

Non meno raccapriccianti sono state le conversazioni criminali, della più recente vicenda WTE, registrate dai Carabinieri Forestali il 19 giugno 2019 e contenuta nelle 204 pagine dell’ordinanza con la quale il gip Elena Stefana ha indagato 15 persone e sequestrato 12 milioni alla società di Giuseppe Giustacchini ed ai contoterzisti che spargevano sui campi quei rifiuti:

«Kumar vuole andare al pronto soccorso perché gli fanno troppo male i polmoni e la testa, gli brucia la gola. Dice che si sente morire» Kumar è un dipendente indiano – «ha bisogno di soldi e di lavorare, uno che non si lamenta mai. Quindi se ha reagito così è perché la situazione dentro alla Wte è davvero incredibile: in quelle condizioni non si può lavorare, c’è da morire».

E ancora

Simone Bianchini, che il 4 giugno parla anche di Roberto, addetto allo stabilimento di Calcinato: «Se va avanti così non arriva a sera».

Sempre il 19 giugno 2019 Bianchini lo stesso giorno si lamenta con Ottavia Ferri, responsabile dell’impianto di Calvisano: «Quest’aria qua è irrespirabile!».

E poi

Antonio Carucci  responsabile commerciale della Wte :«Io ogni tanto ci penso eh… Chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi…»).

Lo stesso Carucci, riguardo ai terreni individuati a Sizzano (No) dice ridendo in modo spregiudicato: «Sono posti veramente belli… proprio paesisticamente…. Andiamo proprio a rovinarli con i gessi….».

E poi,

i gestori del traffico dei fanghi tossici:

«Adesso ci sono le elezioni e ci sono più controlli. Gli agricoltori temono gli articoli sui giornali, ma li abbiamo intortati anche stavolta».

Il responsabile dello stabilimento di Calvisano, al telefono con la sede centrale della WTE di Calcinato:

«La nostra tecnica sta correndo per lo stabilimento per trovare un posto dove nascondere le pesate dei gessi».

Non è finita,

ci sono le telefonate tra i dirigenti della WTE per eludere i controlli ARPA a Montirone (BS): «ho fermato tutti i carri prima che si recassero ad effettuare lo spandimento, abbiamo lasciato solo un mezzo, quello più regolare con il peso che era diretto a Montirone».

Ci sono poi le discussioni sul fatto che i gessi di calcinato sono miscelati meglio di quelli di Calvisano: «che vengono miscelati un pò a colpi»; quelle sugli articoli dei giornali che: «spaventano gli agricoltori, ma di fronte alla possibilità di avere l’aratura gratis, nessuno si tira indietro».

Davanti a queste intercettazioni ogni altro commento, oltre l’indignazione, appare superfluo. Eppure l’indignazione non è sufficiente a esprimere il disagio che si prova dopo aver letto il verdetto per il processo a carico di Giuseppe Giustacchini, accusato di aver disperso centinaia di migliaia di tonnellate di fanghi tossici in 33 comuni del Nord Italia:

  • Un anno e quattro mesi per traffico illecito di rifiuti.
  • Prescritti i reati di discarica abusiva, esalazioni moleste.
  • Assolto dall’accusa di traffico di influenze illecite.

 Rimane la consolazione che almeno la Wte, oltre alla revoca dell’autorizzazione all’esercizio di impresa, è stata condannata a ripristinare lo stato dei luoghi contaminati dai fanghi. Sempre che gli enti preposti verifichino e vigilino sul reale ripristino dei luoghi contaminati, ogni tanto anch’io penso all’ingiustizia di un bambino che inconsapevolmente mangia una pannocchia di mais cresciuta sui fanghi senza che nessuno né risponda realmente.

 

*Direttivo nazionale MET
Movimento Equità Territoriale

 

 

 

(13 marzo 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

 



Palermo
nubi sparse
14.2 ° C
14.9 °
14.2 °
73 %
3.1kmh
26 %
Gio
13 °
Ven
21 °
Sab
23 °
Dom
15 °
Lun
15 °

POLITICA