di Daniele Santi, #Laprovocazione
Puta caso che il pettegolezzo da serve lanciato da Il Riformista trovi una corrispondenza nella realtà? Metti che sia proprio Lucia Borgonzoni la candidata di Salvini in Emilia-Romagna che scambiava Bologna con Ferrara e diceva che l’Emilia-Romagna confinava con il trentino Allto-Adige, a pigliarsi la poltrona di Sottosegretario all’Università, come la mettiamo?
Sento già le solite malelingue dire che dopo Letizia Moratti ministra dell’Università non potrebbe esserci niente di peggio, ma poi venne Gelmini con le sue riforme e i nostri atenei stanno messi come stanno messi, dopo lo tsunami della forzista, ed è certo che nessuna di loro aveva mai regalato gli sfondoni di lucia Borgonzoni e nemmeno si erano vantate: “L’ultima cosa che ho riletto per svago è Il Castello di Kafka, tre anni fa”, che poi c’erano gli impegni istituzionali a impedire la lettura.
Così tocca sperare che così come fu fatta a pezzi da Bonaccini e Schlein poco più di un anno fa, Lucia Borgonzoni la candidata di Salvini in Emilia-Romagna che scambiava Bologna con Ferrara e diceva che l’Emilia-Romagna confinava con il trentino Alto-Adige, rimanga semplicemente dov’è.
Una da quindicimila euro e passa al mese che non sappiamo nemmeno cosa faccia, se non pigiare bottoni, che ha rifiutato il ruolo di capo dell’opposizione in Emilia-Romagna per rimanere a Roma ma anche questo fa parte del vivere democratico e che indossava insulse magliette su Bibbiano. Poi, come è noto, ha smesso.
L’unica cosa certa di tutta questa storia, che non si sa come andrà a finire, è che chi trova un Salvini trova un tesoro. Per questioni tutte politiche che nemmeno vogliamo indagare. E non solo perché parlano da sole…
(22 febbraio 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata