di Redazione, #Napoli
Il 53enne che ha sparato a due amici che si erano persi dopo avere visto una partita cercando di raggiungere la casa di un loro amico, i GPS attivati e i messaggi scambiati con l’amico stanno lì a raccontarlo, e poi ha chiamato le forze dell’Ordine e “Venite ho ucciso due ladri“, resta in carcere.
E ci resta perché non ha detto la verità, perché prima l’allarme era scattato, ma è stato lui a disattivarlo – lo diceva il TG di Mentana dieci minuti fa – e nessuno dei vicini l’ha sentito; perché un uomo correva sotto casa sua, ma dalle immagini delle telecamere della casa a fianco dell’uomo che correva non c’è traccia; perché aveva detto di avere sparato solo un colpo, e invece sono stati undici e perché, infine, i colpi sono stati sparati dall’alto verso il basso, con l’intento di uccidere.
La Procura sottolinea che l’uomo, sparatore esperto, se avesse voluto sparare a salve avrebbe potuto farlo mentre, al contrario, ha sparato per colpire uccidendo due amici che stavano lì per caso, essendosi persi. La giudice per le indagini preliminari di Napoli Carla Sarno, scrive Fanpage, ha ritenuti concreti gli indizi raccolti e anche il rischio di fuga e reiterazione del reato. L’accusa è pesantissima: duplice omicidio volontario.
(1 novembre 2021)
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