di Daniele Santi #LaProvocazione twitter@gaiaitaliacom #Politica
Il grande statista Luigi Di Maio, leader del partito che scomparve nello scorso settembre precipitando in alcune zone di quasi 40 punti e piazzando zero candidati in Veneto, quel partito di cui delira anche l’uomo che darà lezioni di reportage a qualche decina di euro all’ora, perché teniamo famiglia, e che non è un politico, non è uno statista, non è un giornalista, non è un uomo di cultura e riesce a fingere di essere tutto questo, ha scambiato il buon Pompeo per un Mr. Ross qualsiasi.
Di fronte alla stampa, mica in un bagno pubblico mentre si ride di fronte al vespasiano…
Proseguono così le figurissime del Ministro degli Esteri del cosa ci faccio qui . L’ultima della serie durante la conferenza stampa congiunta a Villa Madama con il collega Usa, del quale sbaglia il nome. L’episodio chiarisce anche ad Alessandro Di Battista chi sono i veri rappresentanti della morte nera dell’incultura, dell’a-politica, dell’impreparazione e della approssimazione da scappati di casa.
(4 ottobre 2020)
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